Una foto profetica: gli africani di Rosarno bruciano, gli Italiani accavallano le gambe
Era il 9 gennaio quando dall’ex Opera Sila-ESAC-ARRSA partivano volontariamente o coercitivamente gli africani di Rosarno. Quel giorno manipoli di giornalisti e di forze dell’ordine popolavano l’entrata del campo, diventato in quelle ore rifugio controllato, luogo sicuro e anche un po’ lager…
Una donna, ignota ai miei occhi, siede sul cordolo davanti il campo probabilmente stanca dall’attesa che gli stranieri venissero sfollati. Si mette comoda, accavalla le gambe. Dietro ancora bruciano pneumatici, bruciano la rabbia di chi ha visto il bastone dell’Italia… e allora forse quelle gambe accavallate, quelle spalle su quel busto, se vi impegnate, potrebbero sembrarvi una sagoma dell’Italia… che se ne frega.
Rosarno ancora brucia, l’autunno è alle porte… l’Italia se ne fotte.
E’ vero, sembra proprio l’icona dell’italia indifferente. E’ ben assestata sulla sua posizione. Magari la signora non lo sa, ma lo è.