25 aprile

È il mio modo per fare memoria, per fare storia, per ricordare le sofferenze necessarie a questo paese per guadagnare quella libertà che ci illudevamo di aver conquistato…

È una foglia, che spande sangue, che spande rosso violenza, sacrificio e martirio.
È una foglia di rosa, della pianta della rosa, che però di questi tempi si veste di questo rosso sanguigno come a chinarsi a questa festa di sangue.

Evviva i partigiani, la Resistenza! Evviva la Liberazione! È festa d’aprile!

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Faccio mie le parole di una "divertente" canzone composta da Sergio Liberovici e Franco Antonicelli elaborando i testi degli stornelli che venivano mandati in onda dall’emittente partigiana Radio Libertà (che trasmetteva da Sala Biellese). Gli Yo Yo Mundi trasformano l’epica atmosfera della canzone in una ballata combat folk piena di contagiosa energia. Il pezzo è compreso nel disco "la banda Tom e altre storie partigiane".

Evviva i partigiani! È festa d’Aprile!


Festa d’Aprile
È già da qualche tempo che i nostri fascisti
si fan vedere poco e sempre più tristi,
hanno capito forse, se non son proprio tonti,
che sta arrivare la resa dei conti.

Forza che è giunta l’ora, infuria la battaglia
per conquistare la pace, per liberare l’Italia;
scendiamo giù dai monti a colpi di fucile;
evviva i partigiani! È festa d’Aprile.

Nera camicia nera, che noi abbiam lavata,
non sei di marca buona, ti sei ritirata;
si sa, la moda cambia quasi ogni mese,
ora per il fascista s’addice il borghese.

Forza che è giunta l’ora, infuria la battaglia
per conquistare la pace, per liberare l’Italia;
scendiamo giù dai monti a colpi di fucile;
evviva i partigiani! È festa d’Aprile.

Quando un repubblichino omaggia un germano
alza il braccio destro al saluto romano.
ma se per caso incontra partigiani
per salutare alza entrambe le mani.

Forza che è giunta l’ora, infuria la battaglia
per conquistare la pace, per liberare l’Italia;
scendiamo giù dai monti a colpi di fucile;
evviva i partigiani! È festa d’Aprile.

In queste settimane, miei cari tedeschi,
maturano le nespole persino sui peschi;
l’amato Duce e il Führer ci davano per morti
ma noi partigiani siam sempre risorti.

Forza che è giunta l’ora, infuria la battaglia
per conquistare la pace, per liberare l’Italia;
scendiamo giù dai monti a colpi di fucile;
evviva i partigiani! È festa d’Aprile.

Ma è già da qualche tempo che i nostri fascisti
si fan vedere spesso, e non certo tristi;
forse non han capito, e sono proprio tonti,
che sta per arrivare la resa dei conti.

Forza che è giunta l’ora, infuria la battaglia
per conquistare la pace, per liberare l’Italia;
scendiamo giù dai monti a colpi di fucile;
evviva i partigiani! È festa d’Aprile.

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