Rosarno… di nuovo e niente di nuovo
Di nuovo…
Rosarno, novembre 2010
La stagione della raccolta di arance e clementine è alle porte.
Niente di nuovo, in alcuni casi posti la storia pare quasi congelata all’ennesima crisi (quella dell’inverno 2009/’10) del mercato agrumicolo con i ridicoli prezzi al produttore.
Niente di nuovo in quei posti intatti come dopo le deportazioni dell’8 e del 9 gennaio 2010.
Di nuovo, o quasi, ci sono i corsi di lingua e altri progetti del comune atti ad un apparentemente improbabile inserimento degli stranieri nella società indigena e a favorire un impiego lavorativo regolare. Non mancano, come è sempre stato, rari esempi virtuosi di integrazione e di impiego lavorativo dignitoso.
Niente di nuovo: lungo la strada al mattino si vede una marea di gente che mendica un lavoro.
Di nuovo c’è che anche se quest’anno per via dei controlli a lavorare sono soprattutto i regolarizzati e ancor di più gli esteuropei.
Di nuovo le condizioni di vita quotidiana degli africani sono pessime, mentre l’attenzione dell’opinione pubblica viene serialmente uccisa.