NoPonte, ad un anno dai 38 morti di Messina

Dopo un anno dai 38 morti di Giampilieri e Scaletta Zanclea perché:

“non ci sono i soldi per mettere in sicurezza chi rischia la vita ad ogni scroscio di pioggia, si manda avanti un iter del ponte che vede impegnate risorse pubbliche che andrebbero meglio spese, piuttosto che per una cantierizzazione senza operai, per interventi di cura del territorio e dell’ambiente urbano, per il potenziamento del trasporto pubblico nello Stretto, per l’ammodernamento del sistema viario, per il rifacimento delle condotte dell’acqua e la gestione pubblica come bene comune non alienabile, per l’allestimento dei servizi essenziali fondamentali in ogni territorio, per investimenti nella scuola pubblica”.

liberamente tratto dal comunicato della Rete NoPonte

Guarda le foto nella galleria
NoPonte, ad un anno dai 38 morti di Messina