il sangue verde, cosa c’è da aggiungere

A proposito de “il sangue verde” di Andrea Segre c’è da fare una precisazione sul finale.

Sembrerebbe dal documentario che dall’operazione migrantes siano stati fatti molti arresti e giustizia sia stata fatta. In realtà, se si approfondisce si scopre che chi è stato fermato era accusato di “associazione a delinquere finalizzata all’immigrazione clandestina, alla violazione della tutela del lavoro subordinato ed alla truffa ai danni di enti pubblici”.

In buona sostanza sono già tutti fuori.

Io da essere umano esigo una condanna degna delle condizioni di “lavoro” (ma forse si potrebbe parlare di tortura) a cui i migranti vengono sottoposti.

La storia de “il sangue verde” non finisce con degli arresti… quella dello sfruttamento a Rosarno è una storia circolare: ogni anno arrivano, vengono vessati, sfruttati e protestano; se ne vanno, vengono fatte delle indagini e gli accusati trascorrono qualche giorno in carcere o ai domiciliari, probabilmente liberandosi sempre per trascorrere le vacanze estive in tranquillità.

Giusto per precisare, per dire la mia… io il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina non lo riconosco, per me non esiste, per me non esistono frontiere.

Dio ci vuole liberi.

E la ‘ndrangheta impedisce la mia libertà.