il paesaggio naturale

All’università insegnano che ormai non esiste più un paesaggio naturale.
L’uomo ha cambiato ogni paesaggio direttamente o indirettamente (leggi cambiamenti climatici) da poter affermare che non esiste più un paesaggio naturale.
Sin dal primo momento non mi sono trovato d’accordo, nonostante le ulteriori spiegazioni dei docenti io ho continuato a pensare che non può essere così e non perché per me paesaggio naturale è qualcosa di poco naturale, ma forse solo perché penso che l’uomo sia, o megio possa essere, un elemento della natura.
E’ chiaro che una città per quanto zeppa di parchi non sarà mai un elemento naturale nel paesaggio, ma un paesino dove tutte le case sono fatte in pietra e calce con i tetti in pietra e le travi in legno… dove non arrivano automobili, ma solo viandanti, escursionisti, viaggiatori, pastori o boscaioli.
Un’ora di cammino, a piedi lungo le irte pendici di uno splendido castaneto fonte di legname per le popolazione del posto popolata qua e là da semplicissime costruzioni in pietra, calce e legno usate come abitazione o stalle. Un’ora.
Io mi sono convinto che lissù il paesaggio e la vita sia naturale. Ala fine, le formiche non impattano in qualche modo sul paesaggio con i loro formichieri? E gli stormi di scuri uccelli? E cosa dire degli elefanti? E delle grida moleste di alcune specie di scimmie nel cuore ella foresta? Non è forse un impatto ambientale? E dell’attività di pascolo capace di distruggere interi boschi?
E l’uomo cos’è se non un animale evoluto? Un animale che vive nella comodità…
Dunque l’uomo può anche essere coautore di un paesaggio naturale!

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